Al termine di ogni Anno di Studi, il corpo docente di Scuola Italiana Design assegna il premio Diplomato dell’Anno SID.
I criteri di selezione del più meritevole tra gli studenti che completano il corso triennale sono:
MENZIONI SPECIALI
2013 Jennyfer Sorgato
2014 Deborah Xausa
Scuola Italiana Design mi ha sfidato, facendomi scoprire e sviluppare doti che non credevo di avere: senza che me ne rendessi conto, il design è diventato parte integrante della mia vita.
Oggi, da imprenditore, credo che SID sia una possibilità di crescita professionale e culturale per giovani e aziende. Per me è stato lo strumento per realizzare un sogno abbandonato per troppo tempo nel cassetto: diventare designer.
Young e apertura: sono le prime due parole che mi vengono in mente pensando a SID. Una cosa qui ho cercato di fare e consiglio a ogni studente di fare: porsi tante domande e darsi poche risposte.
Un ambiente che mi stimolava a ricercare, costruire, sporcarmi le mani, sentendomi accompagnata ma libera nelle scelte. Nulla era difficile, nulla era sbagliato: era la scelta giusta.
Sta a noi dimostrare che il design non è solo un nome, una spesa o un prodotto di nicchia, ma un ruolo indispensabile, con una sua collocazione precisa all’interno del percorso che porta alla realizzazione di nuovi prodotti.
Scuola Italiana Design è una grande esperienza, da vivere il più intensamente possibile, con costanza e perseveranza, cercando di assimilarne il massimo. Essere delle "spugne", e per il resto si vedrà.
Da Scuola Italiana Design esci con una grande apertura mentale e un grande rispetto per le idee, quelle tue e quelle degli altri. Direi che queste due cose sono alla base per ogni settore creativo.
Scuola Italiana Design è desiderio di emergere. Va respirato ogni istante vissuto qui. Assaporata ogni conoscenza. Il lavoro poi chiederà tutto quello che viene svolto in SID con molto meno tempo a disposizione.
Durante una delle tante lezioni salì in me una forte emozione: mentre tutti erano intenti a prendere appunti, io mi emozionai. Avevo la pelle d’oca, sentivo addosso l'energia di chi ha in mano il proprio futuro.