Scale trasformative del Frammento - SID

Dolomiti Contemporanee

Dolomiti Contemporanee è un progetto nato nel 2011 che utilizza l’arte e la cultura contemporanea per riattivare spazi abbandonati nelle Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Con un approccio critico e sperimentale, trasforma siti industriali dismessi in centri temporanei di produzione culturale, attraverso residenze artistiche, mostre e collaborazioni con enti pubblici e privati.

 

L’obiettivo è valorizzare il potenziale inespresso del territorio, generando nuove visioni e usi per luoghi marginali e storicamente significativi.

Il Brief

Il progetto nasce in risposta a un recente atto vandalico ai danni della Colonia dell’ex Villaggio Eni di Borca di Cadore. L’azione distruttiva ha lasciato dietro di sé frammenti e oggetti compromessi, che diventano ora il punto di partenza per un percorso di valorizzazione e trasformazione creativa.

 

La prima fase si è svolta il 7 maggio 2025, con una raccolta selettiva di materiali dismessi all’interno della Colonia. Gli studenti di SID – Scuola Italiana Design hanno analizzato questi oggetti osservandone struttura, materiali, sistemi di movimento e potenziale espressivo.

 

A partire da questi elementi, si avvierà un processo di progettazione che prosegue il 22 maggio sull’Isola di San Servolo, dove prenderanno forma le prime idee, schizzi e prototipi.

 

L’obiettivo finale? Dare nuova vita a questi oggetti trasformandoli in elementi significativi della nuova Capsula Boulder in costruzione presso Borca, un progetto sviluppato in collaborazione con Federlegno.

 

Oggetti scartati diventano così moduli attivi di senso, innescando una riflessione sul riuso, la memoria e la capacità del design di generare nuove possibilità a partire dalla rovina.

Concetto — Capsula

Una Capsula dunque, che cos’è?

Non un involucro chiuso, piuttosto una membrana permeabile, un connettivo aereo o liquido, uno

Spazio che crea le reti, le relazioni, tematiche e funzionali, tra gli elementi in gioco.

Un contenitore, anche, delle funzioni, delle istanze.

Non un rivestimento, ma una eleborazione capiente di contenuto.

Ci rifacciamo all’accezione botanica di Capsula, dove essa è seme, ovario, capace di portare con

parti di fiori, di visceri, d’idea.

Ancora meglio: servono Capsule Spaziali e Capsule del Tempo, per affrontare la montagna, e prima ancora la cultura, attraverso le manovre proiettive dell’uomo esplorativo, e questo vale per il designer, per l’architetto, per l’astronauta, per lo scalatore, per il filosofo. Tutti costoro scavano, cercano, esplorano, e costruiscono strumenti, tecnologici e plastici, che sintetizzano, e incapsulano, e manifestano, le parti della ricerca, ridisegnando i contesti, i paesaggi, e gli oggetti al loro interno.

Gianluca D’Incà Levis,

curatore di Dolomiti Contemporanee, Progettoborca, Nuovo Spazio di Casso